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Lo Spettro di Malthus - Digital Project

20 aprile 2020–31 maggio 2020

Per le prossime due settimane i Social del MAGA sono dedicati all'opera di Marzia Migliora.
L'artista ha realizzato per il museo un progetto digitale, a cura di Matteo Lucchetti, in cui mostrare in anteprima frammenti e dettagli dell'opera “Lo Spettro di Malthus” che verrà presentato in museo in autunno 2020.
Segui anche dal sito del museo i materiali che di giorno in giorno verranno caricati.
Il progetto è realizzato grazie al sostegno di Italian Council (6. Edizione, 2019) programma di promozione di arte contemporanea nel mondo della
Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo.

Nella sezione Pubblicazioni è possibile scaricare l'eBook de "Lo Spettro di Malthus". La pubblicazione presenta una selezione inedita di pagine degli sketchbook dell'artista, un testo di Lucchetti e una serie dimateriali visivi che riassumono il progetto digitale realizzato peril MA*GA. Per il download cliccare sotto "File Allegati"

Come scrive il curatore del progetto Matteo Lucchetti:
Lo spettro di Malthus è un progetto dedicato all’insostenibilità del rapporto tra produzione di cibo, merce e plusvalore del modello capitalista in relazione allo sfruttamento delle risorse umane, animali, e naturali. Le emanazioni del progetto, che vengono presentate in queste settimane di Aprile su sito web e social media del museo, riguardano principalmente tre ambiti produttivi del progetto. La prima è relativa ad una serie di collage che l’artista ha iniziato nel 2017 con il titolo di Paradossi dell’abbondanza. Un titolo preso a prestito da un capitolo del libro “Una storia commestibile dell’umanità” del giornalista inglese Tom Standage, il quale, nel suo libro, ripercorre una certa idea di modernità attraverso la storia dell’agricoltura e del suo asservimento alla produzione di cibo come merce: con l’introduzione di monoculture, produzioni intensive, pesticidi, organismi geneticamente modificati, e quanto ha permesso un presunto dominio dell’uomo sui cicli naturali della germinazione. Questa serie di disegni intende esplorare visivamente i paradossi che governano la società dei consumi, tratteggiando i limiti di un modello anacronistico e in antitesi con le emergenze ambientali e sociali del presente. Migliora ha realizzato una serie di ventinove collage, che mescolano la tecnica del disegno alla tradizione del papier collé, per raccontare le contraddizioni vissute in campo agricolo, dalla prospettiva dagli agricoltori stessi, che fossero questi gli stagionali migranti dei nostri giorni, i braccianti delle piantagioni coloniali, oppure più semplicemente provenienti dal background contadino vicino all’artista e alla storia della sua famiglia”.

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