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HOME TO GO#2

Adrian Paci

2001

Tecnica

Fotografia
Materiale

Stampa fotografica
Misure

150 x 150 cm
Provenienza

Opera acquisita dal Premio Nazionale Arti visive Città di Gallarate nel 2004
N. Inventario

1302

Home to go è un progetto che, dato un tema delicato e denso di implicazioni personali e sociali come quello dell’immigrazione, si sostanzia in opere dalle forme e linguaggi differenti. 

Home to go, gioco linguistico in cui il senso stanziale dell’abitare lascia il posto ad una paradossale idea di movimento, è il titolo della monumentale serie di quattro fotografie che ritraggono un uomo intento a trasportare sulle spalle il tetto della propria casa. Home to go, però, è anche il titolo dell’installazione che Paci presentò in occasione di Z.A.T. Zone Artistiche Temporanee, il XXII Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate del 2004, un tetto realizzato con legno e tegole, collocato rovesciato nel mezzo del parco antistante al Museo. L’idea del viaggio obbligato e drammatico di chi è costretto a fuggire da un paese costantemente in guerra, è evocata dalla forma stessa dell’opera che, ribaltata, è più vicina all’immagine di un’imbarcazione e quindi a un senso di mobilità, più che a quella di un tetto che protegge. 

Il lavoro di Paci è in generale rivolto al tema dell’immigrazione, della perdita di identità, personale ancora prima che nazionale, e della nostalgia per la lontananza dal proprio paese, l’Albania. A questo Paci aggiunge una riflessione sull’identità d’artista, cui spetta il compito di rendere universali tematiche che partono da un percorso personale. Nel progetto fotografico Paci ritrae infatti se stesso in posa epica, mentre è intento a trasportare quello stesso tetto che dalla dimensione installativa e pubblica di Z.A.T. si trasferisce a quella iconografica (o viceversa), mettendo a fuoco l’immagine dell’uomo e dell’azione. Con il linguaggio fotografico, il progetto assume connotati potentemente introspettivi, anche se il fardello che l’artista porta sulle sue spalle, assume una simbologia quasi sacra. L’opera, nonostante la quantità di temi e riflessioni antropologiche anche drammatiche messe in campo, rivela l’approccio sottilmente ironico caratteristico di Paci: l’espressione indecifrabile dell’artista autoritratto nella serie, spazza via infatti ogni facile retorica. (LG)

Home to go#2