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A DE FALLA

Afro Basaldella

1952

Tecnica

Dipinto
Materiale

Olio su tela
Misure

90 x 50 cm
Provenienza

Opera donata dal Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate nel 1952
N. Inventario

031

Il 1952 segna il punto di arrivo del percorso artistico di Afro: il costante studio dell’informale americano e in particolare di Gorky, conosciuti durante il suo soggiorno a New York nel 1950, fa evolvere il suo astrattismo verso una maggior libertà, facendogli trovare un preciso orientamento all’interno del panorama artistico italiano. 
Nel 1952, infatti, aderisce al Gruppo degli Otto con cui espone alla Biennale di Venezia e, con l’opera A De Falla, 1952, è premiato al III Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate. 
A De Falla, di impianto verticale, come le altre opere di questo periodo, è caratterizzato da una stesura del colore densa, ma trasparente e luminosa, giocata su tinte chiare di derivazione veneta; il colore è steso a zone non distinte, ma che si amalgamano l’una nell’altra, ammorbidite da una luce diffusa. 
Leggeri segni neri stabiliscono una certa impostazione strutturale di derivazione cubista, evidenziando, a volte, il contorno delle zone cromatiche, oppure, divenendo tenui virgole sospese.  
L’opera testimonia l’approdo a un’astrazione lirica, aggettivo, questo, mutuato dalla poesia, nel suo duplice aspetto di rimando alla soggettività, da un lato, e alla musica, dall’altro. La ricerca di Afro infatti è tesa non solo all’indagine intima di sé, ma alla scoperta di un’armonia e di un ritmo sotteso alle cose che egli esprime e fa vibrare attraverso i colori pieni e la leggerezza dei segni sospesi.  
La musica è anche la protagonista del dipinto dedicato al musicista spagnolo De Falla, scomparso nel 1946. Nel centro dell’opera si può intravedere una lieve figura: un leggero cerchio in alto, come testa, e un esile busto fatto da scomposte geometrie, mentre, sulla sinistra, la composizione dei segni neri rimanda alle chiavi di uno strumento a corde. 
A De Falla rispecchia il clima artistico del secondo dopoguerra, caratterizzato da un desiderio di rinascita etica ed estetica delle arti che vede il confronto tra le due tendenze: figurativa e astratta, a proposito delle quali Afro scrive: “Non ha senso la distinzione tra astratto e figurativo. L’artista, dipinga una macchia o un volto umano, avrà sempre e soltanto presenti i ritmi, i colori, le forme”. (GF)  

A De Falla