×

Affina la ricerca:

Lidia Sanvito. Psicoggetti

03 maggio 2014–08 giugno 2014

La mostra

Sabato 3 Maggio 2014 (e fino all'8 Giugno) il Museo MA*GA presenta le mostre di Francesco Bertocco e Lidia Sanvito, come ultimo momento del programma Project Room che ha visto, a partire dal Febbraio di quest'anno, la presenza di artisti quali Riccardo Arena, Ambra Pittoni, Emanuele Becheri, Andrea Magaraggia, Gianluca & Massimiliano De Serio, Mariagiovanna Nuzzi. Project Room è lo spazio di sperimentazione aperto ad artisti contemporanei sul quale il museo punta l’attenzione. Il programma ha visto l’alternarsi di due artisti al mese che hanno mostrato un progetto significativo della propria più recente ricerca.

Il lavoro Psicoggetti, 2014 di Lidia Sanvito è strettamente legato alla scultura, alla sua definizione teorica, linguistica e spaziale. L’opera dell’artista è, così, spesso concentrata sui limiti, i confini, le sperimentazioni che la scultura comporta. Questo ambito è costantemente indagato in modi differenti, dal video all’installazione, alla scrittura a carattere teorico.
In questa cornice si inscrive la nuova produzione pensata per il MA*GA: gli Psicoggetti. Il progetto si sostanzia di due parti, una serie di sculture in terracotta dipinta disposte all’interno di una base ribassata e un video.
L’opera si presenta come un’enigmatica nomenclatura di oggetti surreali, una serie di elementi defunzionalizzati la cui unica possibilità di descrizione è affidata ad una serie di titoli che alludono ad una relazione tra la forma e un’attitudine psicologica: Oggetto ansioso, Oggetto d’instabilità, Oggetto minaccioso, Oggetto premonitore.
La relazione non esplicita tra nomi e oggetti (non sappiamo, di fatto, quale tra le varie sculture, sia l’Oggetto ansioso o quale l’Oggetto premonitore e così via…) amplifica la dimensione concettuale del progetto e sviluppa una riflessione su quanto l’aspetto linguistico influenzi, anzi trasformi, la percezione dell’opera in una relazione tra visione e comprensione che è, in ultima istanza, la più profonda radice degli Psicoggetti.

L'artista

Lidia Sanvito (Napoli, 1970)
Dopo aver sostenuto il biennio di studi in Sociologia presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università Statale di Milano, si laurea in D.A.M.S. Arti a Bologna, con una tesi sulla pittura fra Manierismo e Controriforma.
Frequenta poi il corso di Specializzazione in Arte Contemporanea dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Nel 2003, nell’ambito della ricerca universitaria condotta sul contemporaneo da Giorgio Zanchetti, Elena Di Raddo e Francesco Tedeschi, viene chiamata ad esporre in uno spazio no profit utilizzato da questi studiosi come zona viva di pratiche critiche e curatoriali.

Il suo lavoro è stato esposto in Italia e all’estero, in alcune mostre come: With a little help from my friends. Artisti per il MA*GA, MAGA di Gallarate, 2013, Lidia Sanvito/Natura morta, a cura di Marco Tagliafierro, galleria Uno+uno (Milano, 2011), Marina Berio/Lidia Sanvito- Burn Breathe, galleria Otto Zoo, (Milano, 2010), Lidia Sanvito, l’ospite e l’intruso, a cura di Ermanno Cristini (Varese, 2010), Nella deriva di tutte le incertezze, a cura di Lorena Giuranna ed Alessandro Castiglioni, (Milano, 2010), Wordless, Galerija DKSG, (Belgrado, 2009), Roaming, un cantiere leggero, Neon Campobase (Bologna, 2009), Playlist, Neon Campobase, (Bologna, 2009), Lidia Sanvito, Trilogia sulla scultura, MARS, Milan Artist Run Space (Milano, 2008), Cellular, Souterrain Project Space (Berlino, 2008), Il rimedio perfetto, Galleria Riccardo Crespi (Milano, 2008), Premio Fondazione Arnaldo Pomodoro – Concorso internazionale per giovani scultori – II edizione, Fondazione Arnaldo Pomodoro (Milano, 2008), Go to hell, money!, Denkraum Galerie (Vienna, 2007), Dead end, LeRoy Neiman Gallery, Columbia University (New York, 2007), La CISL è a tre metri, a+mbookstore (Milano, 2007), Calma apparente, Fondazione Ambrosetti (Palazzolo sull’Oglio, 2007), Fatti e finzioni nella venusta Isola di San Servolo, Isola di San Servolo, (Venezia, 2006), Artists in Residence in Schwarzenberg’schen Meierei (Schrattenberg, Austria, 2006), Reset>>>Forward, O’Artoteca (Milano, 2006).