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ITALIA 2050

Centro di ricerca per l’arte italiana 1950-2050

ITALIA 2050 è il centro di ricerca dedicato all’arte italiana del Museo MA*GA. Il nome Italia 2050. Centro di ricerca per l’arte italiana 1950-2050 fa riferimento ad una possibile visione, a uno sguardo che non è rivolto solo al passato ma che attraversa il presente per intercettare il futuro dello sviluppo dei linguaggi artistici della nostra contemporaneità. Un centro di ricerca all’interno di un museo d’arte contemporanea, infatti, non guarda solo alla storia, ma cerca di trovare e sviluppare possibili strumenti e chiavi di lettura per un’interpretazione dell’oggi e ha l’obiettivo di immagine un’idea del domani.

Il centro di ricerca si occupa della valorizzazione delle Opere della Collezione, della Biblioteca specialistica e Archivi documentari, amplia la vocazione scientifica del MA*GA e la sua natura d’istituzione culturale per lo studio, la ricerca e la produzione culturale e ha come principali obiettivi:
> la ricerca, raccolta e valorizzazione dei materiali d’archivio di artisti, curatori, critici, galleristi e collezionisti italiani attivi in particolare tra gli anni Cinquanta e i giorni nostri, in stretto collegamento con la Biblioteca specialistica e con gli Archivi già presenti in Museo;
> la valorizzazione degli archivi audio video del Museo, in corso di digitalizzazione, che raccontano una storia culturale unica in Italia a partire dalla metà degli anni Sessanta;
> la programmazione e realizzazione di progetti espositivi in grado di rafforzare lo studio, la conoscenza, la valorizzazione degli artisti italiani che hanno operato e operano relazionandosi sempre con la scena artistica internazionale;
> il sostegno alla rete Archivi del Contemporaneo su tutto il territorio alto milanese e provincia di Varese (Festival Archivifuturi, azioni di coordinamento, comunicazione congiunta, acquisizione archivi di Artisti importanti, valorizzazione);
> la produzione di pubblicazioni mirate e la promozione di progetti innovativi di digitalizzazione e di cultura digitale;
> la valorizzazione delle collezioni attraverso una pratica narrativa accessibili ai diversi tipi di pubblico;
> l’ampliamento della collezione attraverso canali differenziati quali il sostegno agli artisti attraverso vere e proprie pratiche di committenza per la produzione di nuove opere che entrano in collezione mostre e creazione di network dell’arte;(tra i pochi mezzi per dare ossigeno all’arte);
> l’assegnazione di Borse di studio specifiche per lo studio e la ricerca;
> la realizzazione di Open call;
> la realizzazione di Progetti legati alle pratiche artistiche condivise con quelle educative.


Immagine: Giovanni Campus, Opera. Tempo in processo. Rapporti - misure - connessioni, 2018.