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Sergio Agosti

50 anni di sperimentazione nella pittura

03 marzo 2002–07 aprile 2002

La mostra

La mostra Antologica di Sergio Agosti percorre le opere dell'artista dall'inizio della sua carriera ai giorni d'oggi. I lavori esposti all'interno del museo valorizzano i cambiamenti nello stile negli ultimi cinquant'anni. Nella sua produzione Agosti dimostra di avere imboccato una direzione di ricerca personalissima ed originale che gli ha permesso di trovare un delicato equilibrio tra suggestioni tematiche ricavate dal suo rapporto con il mondo (con la natura, la poesia, la musica, la fiaba ed anche la tragedia dell'uomo) e la scelta per una pittura non gridata, non aggressiva sostenuta da precisi elementi linguistici quali il segno, il ritmo, il contrappunto, la modulata sensibilità cromatica. Il segno, il più delle volte sottile e stemperato, capace di esprimere tanto con poco, si avvolge, si muove nello spazio musicalmente ritmato da precise scansioni, da pause, da riprese improvvise, apparentemente libere ed “informali”, in realtà controllate e capaci di muovere il campo del dipinto e di farlo vivere di una vita propria. Quello di Agosti è quindi un mondo musicale e poetico in cui l'artista si muove con grande sensibilità e delicatezza, in punta di piedi, a contatto più che con la cruda realtà con un altrove poetico.

L'artista

Sergio Agosti nasce a Carpaneto nel 1933. Frequenta l’istituto d’arte “Felice Gazzola” a Piacenza, in adolescenza si verificano i primi contatti con il mondo artistico emiliano e lombardo. Nel 1955 viene organizzata la sua prima mostra personale alla Società Filodrammatica di Piacenza. Dal 1961 al 1971 si trasferisce a Torino, successivamente a Chieri dove vive e lavora fino all’anno della morte, nel 2003. Dal 1966 al 1989 lavora come grafico pubblicitario per la Ferrero presso l'Ufficio Pubblicità di Pino Torinese
Illustra e pubblica libri con tavole realizzate all’acquaforte, litografia, calcografia a rilievo e serigrafia. Sperimenta diverse tecniche, tra cui quelle dell’encausto, della xilografia e dell’incisione.
Negli anni Settanta si avvicina all’Arte Tessile, sperimentando materiali diversi assemblati tra loro. Le opere dell’ultimo periodo sono realizzate con pigmenti e minerali in polvere stesi su carte, cartoni di pasta vegetale ed altri supporti poi velati con carte giapponesi. Le sue opere si trovano sia in collezioni italiane che internazionali.