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Marzia Migliora. Lo spettro di Malthus

10 ottobre 2020–12 marzo 2021

La mostra

La mostra prevede la visione di un’opera video
tramite visore VR.

Lo Spettro di Malthus è l’ideale conclusione del ciclo di ricerca degli ultimi anni, che Marzia Migliora ha dedicato all’analisi sul rapporto tra produzione di cibo, merce e plusvalore del modello capitalista e allo sfruttamento delle risorse umane, animali e minerarie. Temi evocati fin dal titolo del progetto proposto in cui l’artista richiama la teoria enunciata da Thomas Malthus, economista e demografo inglese (1766-1834), che teorizzava, già a fine diciottesimo secolo, il problema dell’insostenibilità tra crescita demografica e produzione alimentare, indicando come conseguenze di monoculture e allevamenti industriali, possibili carestie e pandemie a livello globale.
“Le motivazioni – afferma Matteo Lucchetti - che hanno portato Marzia Migliora ad esplorare le contraddizioni insite nei modelli produttivi agricoli industrializzati, o le pratiche estrattive intensive del capitalismo neoliberale, sono ancorate alla convinzione che i paradigmi sui quali si basa l’esistenza del mondo industrializzato che conosciamo, siano alla radice delle emergenze, presenti e future, che il genere umano si sta progressivamente trovando ad affrontare”.

La mostra si articolerà attorno a una serie di nuovi lavori di Marzia Migliora, in un percorso esperienziale site specific, che vede, tra le altre cose, la presenza di installazioni ambientali, un’animazione digitale realizzata in realtà virtuale, e una grande tenda in tre parti. Il pubblico, infatti, si muoverà attraverso tutto lo spazio espositivo scoprendo le opere aldilà delle tende, che introducono una linea temporale di crescita demografica, dal 1700 al 2100, sulla quale si focalizza la ricerca dell’artista.
“Il progetto – specifica Matteo Lucchetti - nasce da una serie di ventiquattro collage che Marzia Migliora ha iniziato nel 2017 con il titolo di Paradossi dell’abbondanza, che mescolano la tecnica del disegno alla tradizione del papier collé, per raccontare le contraddizioni vissute in campo agricolo, dalla prospettiva degli agricoltori stessi, che siano gli stagionali migranti dei nostri giorni, i braccianti delle piantagioni coloniali, oppure più semplicemente provenienti dal background contadino vicino all’artista e alla storia della sua famiglia. Il titolo dell’opera è preso a prestito da un capitolo del libro Una storia commestibile dell’umanità del giornalista inglese Tom Standage, che ripercorre una certa idea di modernità attraverso la storia dell’agricoltura e del suo asservimento alla produzione di cibo come merce: con l’introduzione di monoculture, produzioni intensive, pesticidi, organismi geneticamente modificati e quanto ha permesso un presunto dominio dell’uomo sui cicli naturali della germinazione. Questi disegni introducono all’installazione Lo spettro di Malthus che chiama direttamente in causa la figura dello studioso inglese che nel 1798 pubblica Saggio sul principio della popolazione e i suoi effetti sullo sviluppo futuro della società, precursore rispetto agli squilibri tra crescita demografica e produzione alimentare. Marzia Migliora ha immaginato questo lavoro come un’immersione nelle viscere della terra, fino a oltre cento metri di profondità sotto il livello del mare. Questa è la quota più profonda alla quale si trova il salgemma estratto da secoli nelle miniere siciliane di sale, in stratificazioni geologiche formatesi sei milioni di anni fa. Il lavoro, che prende la forma di un video in realtà virtuale, permette un viaggio altrimenti impossibile, nei tunnel scavati dall’uomo nella profondità della terra, che appaiono come intestini popolati da animazioni provenienti dai disegni dell’artista, i quali visualizzano alcuni passaggi fondamentali del conflitto tra il cosiddetto progresso e i suoi costi all’interno dell’ecosistema”.

Il progetto è realizzato grazie al sostegno di Italian Council (VI Edizione, 2019) programma di promozione di arte contemporanea nel mondo, della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo.

Un ringraziamento particolare va ai partner di progetto: Serlachius Museums di Mänttä che ha ospitato la prima versione dell'opera nella mostra The Quest for Happiness, Italian Art Now, Van Abbemuseum di Eindhoven per la mostra online e la presentazione del lavoro di Marzia Migliora nel 2022, l'Istituto Italiano di Cultura di Varsavia per il supporto nella diffusione del progetto, e i partner culturali Galleria Nazionale San Marino e il Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate, grazie al quale l'artista per la prima volta ha lavorato al MA*GA nel 2016. Si ringrazia inoltre la Galleria Lia Rumma Milano/Napoli.

 

PROTOCOLLO AZIENDALE DI REGOLAMENTAZIONE DELLE MISURE PER IL CONTRASTO E IL CONTENIMENTO DELLA DIFFUSIONE DEL VIRUS COVID-19 ALL’INTERNO DEGLI SPAZI DELLA MOSTRA “LO SPETTRO DI MALTHUS”
Il presente documento integra e non sostituisce il Protocollo aziendale pubblicato il 18 giugno 2020 prot. n. A21/093/18.06.2020
INFORMAZIONE
Il pubblico viene informato delle procedure di visita alla mostra all’ingresso del museo, in biglietteria e all’ingresso dello spazio dedicato alla mostra.
Il protocollo è pubblicato sul sito web del museo e al momento della prenotazione telefonica per la visita alla mostra ne viene chiesta al pubblico la lettura

MODALITA’ DI INGRESSO ALLA MOSTRA
Per entrare in museo è obbligatorio l’uso della mascherina chirurgica. È inoltre obbligatoria l’igienizzazione delle mani nel momento in cui si entra nella mostra e per ciascuna postazione della mostra è previsto uno specifico protocollo:
La Gabbia: il pubblico può entrare nell’installazione esclusivamente dopo aver indossato i calzari monouso. È vietato toccare qualsiasi parte dell’opera. E’ consigliato l’uso della cuffia protettiva.
Visore VR: la visione del video è possibile solo su prenotazione e solo dopo aver indossato tutti i presidi di sicurezza previsti al punto 3.
I Vassoi: è possibile toccare i vassoi solo dopo aver igienizzato le mani nella postazione attigua.

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
I dispositivi obbligatori per la visita alla mostra sono: i calzari per le opere La Gabbia e il Visore VR
la mascherina proteggi volto monouso, gli occhiali medici igienizzati ogni volta e la cuffia monouso sono obbligatori per la visione del visore VR.

ORGANIZZAZIONE
La visita alla mostra è possibile solo per 10 persone contemporaneamente.
La visione del film con visore VR è assicurata solo tramite prenotazione telefonica.
La postazione del visore VR vedrà sempre la presenza di un operatore che verificherà il rispetto delle norme e, se necessario, procederà con ulteriori igienizzazioni dei dispositivi.
Il personale di custodia del museo verificherà l’igienizzazione delle mani e il rispetto dei numeri contingentati, in ingresso e in uscita dello spazio espositivo.

Ogni giovedì pomeriggio, alle ore 17.30,  Webinar in Zoom (prenotazione all’indirizzo didattica@museomaga.it).

12 novembre 2020
Dialogo con l’artista Marzia Migliora

19 novembre 2020
Dialogo con il curatore Matteo Lucchetti

L'artista

Marzia Migliora è un'artista che usa un’ampia gamma di linguaggi, tra cui fotografia, video, suono, performance, installazione e disegno, per creare opere che elevano le più semplici attività umane a momenti in grado di raccontare stralci di storia collettiva. Le tematiche ricorrenti nel suo lavoro sono la memoria come strumento di articolazione del presente e l'analisi dell'occupazione lavorativa come affermazione di partecipazione alla sfera sociale. (Matteo Lucchetti)
Tra le varie istituzioni che hanno esposto il lavoro di Migliora, Museo d’Arte Contemporanea del castello di Rivoli, Rivoli, Torino; Fondazione Prada, Milano; Fondazione Merz, Torino; MA*GA, Museo arte Gallarate, Gallarate; Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, Madrid; Padiglione Italia, 56a Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; FACT, Foundation for Art and Creative Technology, Liverpool; Ca’ Rezzonico, Venezia; Museo Maxxi, Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma; Carré d'Art, Nîmes; Serlachius Museums, Mänttä; Le MAGASIN Centre National d’Art Contemporain, Grenoble. L’artista è rappresentata dalla Galleria Lia Rumma, Milano/Napoli.

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