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Percorso Didattico - “Commento” di Irma Blank

14 giugno 2019–15 giugno 2019

PAROLE SILENZIOSE
L’anonimato e la traccia di Irma Blank

La parola scritta è sempre legata ad un significato? Secondo le norme della comunicazione sì, ma come vedremo non è questo il caso di Irma Blank.

Facciamo però un passo indietro, l’oggetto di questa analisi é il confronto tra l’opera “Commento” di Irma Blank e la poetessa latina Sulpicia; il filo conduttore che lega le due donne é il silenzio. Per la prima il silenzio permette di sviluppare altre interpretazioni, diventa strumento di potenziamento delle parole, mentre per la seconda assume una funzione di rivelazione dell’occultamento dell’identità femminile.
Nonostante la quasi totalità degli autori latini pervenutici siano uomini, è arrivata fino a noi l’unica testimonianza di Sulpicia, che si fa portavoce di tutte le altre figure femminili di poetesse cadute nell’oblio.
Sembra infatti impossibile che in sei secoli di storia della letteratura latina non ci siano state altre donne che si siano dedicate alla poesia.

La poetessa, come è noto, prestava la propria arte poetica al poeta Tibullo, appartenente al suo stesso circolo letterario, dal momento che non le era concessa la libertà di espressione.
Le donne trascorrevano la loro vita nell’anonimato, essendo chiamate con il cognomen della gens, e se avevano un nome proprio era un soprannome che ne denotava delle caratteristiche. Nel mondo antico meno si parlava di una donna, più quella donna era considerata virtuosa.

Proprio nel mondo antico la parola aveva sempre un significato, in quanto testimonianza, documento. Nella nostra realtà contemporanea, l’opera di Irma Blank ci offre una inedita prospettiva sul linguaggio. Nella sua opera “Commento” la parola perde queste sue caratteristiche convenzionali, annullandone completamente il concetto. In essa la testimonianza scritta è tale solo per la forma. Il primo impatto visivo trasmette l’idea di una pagina d’enciclopedia per cui lo spettatore pensa di poter leggere un testo, ma avvicinandosi si rende conto che quei segni hanno solo la forma delle parole. Nelle tracce di Irma Blank, togliendo il significato, l’artista ci consegna comunque qualcosa di importante, aspetti come il ritmo, gli spazi, le pause e la ritualità dello scrivere, che sono comuni anche al significato intrinseco della poesia di ogni epoca.
Con quest’opera Irma Blank sposta l’attenzione dal linguaggio convenzionale ad un altro tipo di linguaggio. Il silenzio dei segni dell’artista tedesca, dunque, è solo apparente.

Dedja Serena, Faleri Chiara, Forni Pietro