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ARCHIVIFUTURI: APERTURE STRAORDINARIE

05 giugno 2022–10 giugno 2022

RHO, ARCHIVIO FRANCO FOSSA
5 GIUGNO ORE 15.00
Apertura esclusiva dell’Archivio con visita guidata
solo su prenotazione: archividelcontemporaneo@museomaga.it
L’Associazione Franco Fossa, lascito della moglie dell’artista, attualmente conservato presso il suo studio a Rho, presenta la gran parte delle sue opere scultoree e grafiche. Custodito e valorizzato dagli artisti Antonio Pecchini e Salvatore Lovaglio, eredi fisici e intellettuali del lavoro di Fossa, questo archivio raccoglie sculture eseguite con materiali differenti: legno, bronzo, gesso, gesso patinato, ma anche incisioni e disegni. Lo studio dell’artista, che presenta ancora gli strumenti di lavoro di Fossa, consente di osservare l’insieme dei suoi lavori, evidenziandone da un lato, la coerenza formale che ne contraddistingue la poetica e, dall’altro, il percorso artistico e la crescita tecnica. Insieme alle opere, lo studio e la casa dell’artista raccolgono la documentazione cartacea relativa alla sua vita e alla sua attività creativa. In parallelo sono raccolti tutti gli studi che hanno indagato l’arte di Fossa, dagli articoli brevi usciti su bollettini, libri e riviste nazionali e internazionali, ai cataloghi delle sue mostre personali e collettive, sino all’ultimo e più completo sulla sua opera scultorea curato da Massimo Bignardi.
Il lavoro di studio e valorizzazione attuato dagli eredi ha consentito negli anni di raccogliere e portare avanti i frutti della fortuna critica di Fossa attraverso la creazione dell’Associazione Franco Fossa nel 2016, che insieme alla stretta collaborazione con il Museo MA*GA di Gallarate e altre importanti realtà artistiche e museali territoriali ha promosso e continua a proporre importanti mostre sull’artista, come quella svoltasi a Legnano nel Palazzo Leone da Perego nel 2016.

ALBUSCIAGO di SUMIRAGO, ARCHIVIO MISSONI
10 GIUGNO ORE 15.00
Apertura esclusiva dell’Archivio con visite guidate
La casa di moda MISSONI nasce nel 1953 quando Ottavio Missoni e Rosita Jelmini dopo essersi sposati hanno iniziato a lavorare insieme, unendo l'esperienza di Ottavio nella produzione di tute sportive a maglia e la passione di Rosita per la moda, nata nell'azienda sartoriale di famiglia.
Nel 1978 i Missoni celebrano i loro 25 anni di creatività con una mostra retrospettiva alla Rotonda della Besana di Milano e al Whitney Museum of American Art di New York. Per la prima volta si rendono conto del proprio heritage, sinonimo del linguaggio e dello stile artistico unici che hanno concepito. Di conseguenza, viene creato un Archivio, che raccoglieva in modo cronologico e sistematico non solo editoriali e libri fotografici di vendita, ma anche una selezione di capi delle collezioni. Nel 1994, in occasione del 40 ° anniversario di Missoni, la mostra MISSONOLOGIA mostra più di 100 abiti dell'Archivio codificati in ordine tematico, descrivendo così un linguaggio di segni in modo analitico. Dal 2007, per soddisfare le nuove esigenze, è diventato necessario un sistema di archiviazione digitale e nel 2012 la maggior parte dell'Archivio è stato riorganizzato fisicamente e grazie alla partecipazione al Progetto Europeana Fashion i suoi contenuti sono stati digitalizzati. Questa attività è ancora in corso poiché il marchio ogni stagione deve archiviare le proprie collezioni e gli oggetti correlati.
L'Archivio si è evoluto in uno strumento di ricerca e comunicazione aziendale che rappresenta il riferimento più importante per l'heritage del marchio e i suoi valori artistici, conservati e valorizzati attraverso la "Fondazione Ottavio e Rosita Missoni". Confermando un ruolo di primo piano nel contesto sociale della moda italiana, favorisce le relazioni culturali con musei, scuole di moda e design, istituti professionali e università.
Il suo Direttore Artistico Luca Missoni ha curato mostre di moda e arte in tutto il mondo e 2019 la casa editrice Scripta Maneant ha pubblicato "MISSONI. La grande Moda Italiana", un libro di arte visiva del critico d'arte e professore di storia dell'arte Massimiliano Capella che ha selezionato i contenuti direttamente dall'Archivio.
L'Archivio Missoni al momento comprende circa 20.000 pezzi delle collezioni uomo e donna Missoni, oltre a una miriade di accessori, campioni di tessuto; redazionali, libri, fotografie e video, ed è orgoglioso di conservare il lavoro artistico di Ottavio Missoni costituito da arazzi patchwork, disegni originali e studi tessili.

VARESE, ARCHIVIO VITTORIO TAVERNARI
10 GIUGNO ORE 15.00 -18.00
Apertura esclusiva dell’Archivio con visita alle opere in città
solo su prenotazione a archividelcontemporaneo@museomaga.it
L’Archivio Vittorio Tavernari è stato costituito dopo la scomparsa dello scultore nell’autunno 1987 per volontà della moglie Piera e dei figli Giovanni e Carla. Quest’ultima lo gestisce dal 2006, anno della scomparsa della madre Piera Regazzoni.
L’Archivio è nato intorno alle opere di Vittorio Tavernari rimaste di proprietà degli eredi; negli anni sono state schedate e studiate, oltreché, in parte, donate a istituzioni ed enti del territorio. Altra sezione significativa dell’Archivio è il ricco patrimonio di documenti, corrispondenza, monografie e cataloghi delle sue esposizioni, materiale fotografico e filmato (stampe, lastre di vetro e alcuni documentari), manifesti ed inviti delle sue mostre e una consistente ed accurata rassegna stampa (dal 1938). La corrispondenza è stata parzialmente pubblicata nel 1994, nel volume Lettere a Vittorio Tavernari, a cura di Luigi Piatti e Carla Tavernari, edito da Nicolini.
Si è inoltre andata costituendo, negli anni, una cospicua biblioteca nella quale si trovano libri e cataloghi dedicati all’opera di Tavernari, libri di storia dell’arte e numerose riviste datate dagli anni Quaranta ai giorni più recenti. Le firme più prestigiose, per ricordare qualche nome, sono quelle di Francesco Arcangeli, Carlo Ludovico Ragghianti, Marco Valsecchi, Raffaele De Grada, Mario De Micheli e, più contemporanei, Flaminio Gualdoni e Paolo Campiglio.
Obbiettivi prefissati sono la conservazione e la valorizzazione delle opere e della memoria di Vittorio Tavernari; pertanto, l’Archivio collabora attivamente con diverse istituzioni museali, enti pubblici e privati, per il prestito in occasione di mostre temporanee (personali e collettive), comodati e donazioni, oltre ad aprire frequentemente le proprie porte a studenti e ricercatori.