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LEARNING WEEK con Ettore Favini

09 giugno 2014–14 giugno 2014

Dal 9 al 14 giugno 2014 il museo MA*GA di Gallarare, in collaborazione con Fondazione ENAiP Lombardia ospita il nuovo appuntamento con Learning Week, un progetto finanziato dall'Assessorato Culture, Identità e Autonomie di Regione Lombardia.

Learning Week è una settimana intensiva di lavoro dedicata ai giovani studenti provenienti dagli istituti di formazione superiore che sperimentano nuove forme di didattica, dal carattere immersivo e basate sulla diretta esperienza e su formati di insegnamento non frontali. L’invito che è stato rivolto ai giovani che si sono iscritti è unico nel suo genere: una settimana intensa di lavoro all’interno di un museo d’arte contemporanea, a diretto contatto con un artista per la progettazione di una installazione collettiva, una mostra, una pubblicazione.

Protagonista di questa settimana sarà Ettore Favini (Cremona, 1974) artista tra i più apprezzati della nuova generazione, che lavorerà con i giovani sul tema della relazione tra Arte e Natura.

Il metodo di lavoro prevede momenti teorici sui linguaggi e sulle capacità espressive del contemporaneo, alternarsi a discussioni sul quotidiano. La sintesi di questa dialettica sarà un’opera collettiva sotto la regia, il consiglio e l’assistenza di Ettore Favini, all’interno di un preciso contesto di studio territoriale, urbano e naturalistico.
L’esperienza si baserà su un costante dialogo tra arte, paesaggio e natura. Altro obiettivo del progetto riguarda la relazione con il territorio, la sua conoscenza e valorizzazione. In questo senso con Ettore Favini si agirà su una dimensione molto specifica, ovvero sulla possibilità di raccontare attraverso l'osservazione della natura, il passaggio, lo scorrere del tempo e le trasformazioni che questo comporta a livello di ambiente, inteso prima di tutto come lo spazio quotidiano che circonda l’uomo.

L’opera collettiva sarà presentata sabato 14 giugno, ore 15.00 , al MA*GA di Gallarate.

Gli studenti iscritti provengono da differenti istituti del territorio: il Liceo Artistico Paolo Candiani di Busto Arsizio, il Liceo Scientifico Leonardo Da Vinci di Gallarate, il Liceo Artistico Frattini di Varese e il Liceo Classico Daniele Crespi di Busto Arsizio.

Ettore Favini (Cremona, 1974)
Uno dei cardini del lavoro di Ettore Favini, che predilige la produzione di lavori site-specific, è la relazione tra l’opera e lo spazio a cui è destinata. La memoria, storica e individuale, è al centro di un percorso che muove da un’ispirazione autobiografica e arriva a elaborare temi universali quali tempo ed esistenza. Media quali fotografia, video, scultura e performance s’inseriscono in installazioni ambientali realizzate con una grande varietà di tecniche , per sperimentare le molteplici possibilità di percezione dello spazio e dell’opera al suo interno.

Ettore Favini ha lavorato, insieme agli studenti, organizzati nel Collettivo Seggiovia Sull’Oceano, attorno alla relazione personale, immaginaria, reale e narrativa, tra uomo e natura. Gli studenti, insieme all’artista e al personale del Dipartimento Educativo del MA*GA, Lorena Giuranna, Alessandro Castiglioni e Francesca Chiara, hanno lavorato alla creazione di una serie di installazioni e video disseminati nel museo.

MA*GA LAB Piano Terra
In questi spazi troviamo una prima installazione dedicata alla memoria e alla sensorialità della natura: si tratta di una serie di fili di lana imbevuti in essenze profumate quali timo, menta, arancio e pino. Questi profumi, odorati singolarmente o nel loro insieme suggeriscono una percezione ambientale naturale.
Progetto di: Isabel Rivolta, Stefania Tartini

La seconda opera presente in questi spazi è il video di una performance realizzata per la chiusura di Learning Week: si tratta della realizzazione di un orologio umano, agito nella piazza del MA*GA e dedicato alle quattro stagioni e ai dodici mesi, simboleggiati da frutti e piante.
Progetto di: Valentina Cesarino, Nicole Colombo, Francesco Crespi, Greta Damo, Sara Danesin, Matteo Maniero, Nicodemo Francesca, Valentina Pessi, Arianna Salvato, Iad Taha, Anna Taravella

Project Room Primo Piano
All’ingresso della Project Room si trova un paesaggio costruito interamente di elementi vegetali. Si tratta di un’immagine astratta e in costante mutamento: il deperimento dei vegetali segnerà infatti la veloce e mutevole vita di questo luogo.
Progetto di: Chiara Digilio, Maria Zurlo

All’interno della project room troviamo un altro lavoro dedicato alla memoria e al ricordo. I giovani studenti hanno infatti intervistato, casualmente, differenti persone in centro Gallarate. Le varie interviste riportano memorie, desideri, idee dedicate alla relazione che queste persone instaurano con l’idea di natura. Completa il lavoro un’immagine astratta che tra segno e colore sintetizza le emozioni degli intervistati.
Progetto di: Davide Ciarletta, Ilaria Covizzi

MA*GA LAB Primo Piano
La sala è dedicata a due installazioni fotografiche.
La prima presenta un paesaggio frammentato e ripetuto: una serie di piccole immagini parlano della relazione tra natura e costruzioni artificiali in una costante lotta tra le due.
Progetto di: Elena Benotti, Fabio Macchi, Lorenzo Silvestrini, Alberto Zanzottera

Il secondo lavoro documenta la stratificazione tra differenti pratiche: il progetto inizia con una serie di incontri tra gli studenti e bambini nei parchi pubblici di Gallarate. I bambini hanno disegnato per i nostri studenti la loro fantasiosa idea di paesaggio che è stata fotografata e poi rielaborata pittoricamente nelle tavole installate in museo.
Progetto di: Nicholas Conti, Simona Palumbo, Alice Rossetti

Completa la mostra un’installazione di Ettore Favini “Io che prendo il sole al MA*GA il 14 giugno 2014”. L’artista, che ha già realizzato questo intervento in diverse occasioni, ripensa la celebre installazione di Alighiero Boetti “Io che prendo il sole a Torino il 19 Gennaio 1969”. In questo caso però Favini sostituisce i blocchetti di cemento di Boetti con una serie di arance che possono essere prese dal pubblico e a richiesta portate al MA*GA Bar per avere un’aranciata.