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PEAR

Concetto Pozzati

1980

Tecnica

Dipinto
Materiale

Collage polimaterico e pittura su tavola
Misure

50 x 70 cm
Provenienza

Opera donata dal Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate nel 1982
N. Inventario

355

L’apparente semplicità di Pear è, ad una prima analisi dell’opera, disarmante. Concetto Pozzati dispone sul supporto tre semplici elementi: una pera, una massa di colore ed un frammento di specchio. Il rapporto tra pittura e realtà è qui filtrato dalla presenza di un oggetto anonimo e banale che dalla prima metà degli anni sessanta continuerà a comparire, quasi ossessivamente, nelle tele dell’artista: la pera.
Il frutto, rappresentato in una piatta bidimensionalità, non è solo un elemento ironico e dissacrante, ma è anche una riflessione sull’azione artistica in sé e per sé; come scrive Silvia Evangelisti: “Sono lavori in cui il linguaggio pittorico si traveste nel reale, lo imita e nell’imitazione parodistica lo svela, nel vestire l’oggetto lo denuda, dimostrandone l’ironica effimericità Diviene così difficile discernere il vero dal falso, e la provocazione si spinge oltre l’oggetto banale e la 'mercificazione' investe un piano culturale 'altro': l’arte e i suoi miti.
Si consuma così una totale contaminazione dei linguaggi e l’artista si fa 'rapinatore' di immagini”. Questo aspetto legato al “furto” di immagini è un’altra caratteristica propria del lavoro di Pozzati e che pone la ricerca dell’artista sia in stretta relazione con la Pop Art e i processi di riproduzione meccanica dell’immagine, sia, nella costante rielaborazione pittorica, già indirizzata verso una pittura citazionista e postmoderna, che caratterizzerà poi la pittura italiana per tutti gli anni ‘80. In questo rapporto tra realtà e finzione, (tra l’altro una realtà propriamente naturale, quella della pera) si inserisce l’utilizzo dello specchio come strumento utile alla ricostruzione di una realtà ulteriore ma che, come scrive Pozzati nel 1967, crea un “falso più vero del vero”. Elemento fondamentale questo per un’artista che ha costantemente riflettuto sulla pittura come linguaggio, al centro del quale si pone il rapporto col reale attraverso, è sempre l’artista a dichiararlo, “falsità, vetrificazione, ambiguità dell’immagine e ironia”. (AC)

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