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Franco Fossa

Mostra antologica 1955-1999

14 marzo 1999–11 aprile 1999

La mostra

In Fossa ciò che immediatamente colpisce è la visione cruda della realtà. Nulla ingentilisce i suoi uomini, né gli spazi in cui sono inseriti, né la forma, precisa, secca, tagliente, non descrittiva. Fossa giunge senza preamboli al centro della questione che gli sta a cuore: lo sconcertante delirio dell’uomo in generale e di quello moderno in particolare, oppresso da un ritmo di vita incalzante e frenetico, teso a raggiungere una meta che non gli è dato di conoscere.
La visione tragica della vita non è tuttavia in Fossa senza speranza. L’argine alla disperazione totale e la visione di un futuro meno angosciante sono infatti conferiti dalla ricerca formale dell’artista, dalla progettazione che sottende ogni singola scultura. Non vi sono infatti spazi, personaggi, materie abbandonati alla casualità di un gesto disperato e senza ritorno.
La ragione, il sapere dell’artista controllano ogni cosa: il rapporto tra gli spazi, cadenzati da un’armonia classica che in sé è già veicolo di speranza e le deformazioni delle figure umane sempre trattenute entro la logica e il rispetto dell’uomo stesso.
Per Fossa, infatti, la “metafora di questa condizione umana (di soffocamento) si traduce in una scultura che non vuole essere soltanto denunzia, ma uno fra i molti strumenti per capire e cambiare l’incombente realtà”.

L'artista

1924 Franco Fossa nasce a Milano nel 1924, frequenta l’Umanitaria ed a Monza l’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche, dove avrà per maestro Marino Marini. Nel 1950 si diploma all'Accademia di Brera di Milano dopo aver eseguito, tra gli altri, i corsi di Giacomo Manzù e di Francesco Messina.
Nel 1957 vince con Floriano Bodini, Rodolfo Aricò e Pia Gola la borsa di studio offerta dal Premio Città di Milano.
Nel 1960 viene segnalato al XIII Premio Suzzara. L’anno successivo vince a Verona in collaborazione con l’architetto Aldo Montù, il Primo Premio per un progetto di monumento dedicato all'Unità d’Italia. Il progetto troverà attuazione nel 1965 sulla piazza Vittorio Veneto di quella Città.
Nel 1963 ottiene la medaglia d’oro alla Mostra Internazionale di pittura e scultura della città di Padova.
Nel 1973 viene premiato alla mostra Internazionale della Medaglia di Udine. Nel 1979 ottiene la targa di Presidente del Consiglio della Regione Lombardia al Premio Seregno-Brianza.
Nel 1982 riceve il Primo Premio al concorso indetto dal Comune di Busto Arsizio per un monumento alle Vittime del lavoro. Il progetto è steso con la collaborazione degli architetti Gian Piero Spigarelli e Dario Manzo, dello scultore Antonio M. Pecchini e del pittore Salvatore Lovaglio. Il monumento viene eseguito nel 1985.
Gli viene conferita la medaglia d’oro del Pontificato di Giovanni Paolo II.
Agli inizi degli anni Novanta viene invitato ad esporre a Moson-Magyarovar, in Ungheria; nel 1993 è presente ad una Mostra itinerante in varie città del Giappone. 
Nel 2002 dona alla città di Rho un “corpus di sculture e disegni” esposti in Mostra Villa permanente di Villa Burba.