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Underwood

Ambiente di Ruggero Maggi

19 febbraio 2006–02 aprile 2006

La mostra

Dal mese febbraio la Civica Galleria d’Arte Moderna di Gallarate esporrà opere dell’archivio di Mail Art di Gino Gini acquisito dalla Civica Galleria nel 2003 e per ora mai esposto in museo, in particolare verranno mostrate le cartoline più significative del progetto di Mail Art The Mythical Image, iniziato nel 1979 e concluso nel 1983.
Accanto a questi lavori di piccolo formato: cartoline, buste, timbri… sarà esposta una selezione di Libri d’artista, della collezione permanente della GAM, lavori rivolti all’osmosi tra i vari linguaggi artistici: la parola, il libro, la scultura, la pittura. Alcune opere scelte tra la ricca collezione di Poesia Visiva al piano superiore contribuirà ad approfondire le ricerche verbovisuali.Un’esposizione, nella sua totalità, rivolta a mostrare ed indagare il rapporto tra parola e immagine nell’Arte.

In questo ambito è stato invitato Ruggero Maggi, uno dei più importanti artisti italiani che trascorre dalla Mail Art alla Poesia Visiva, dalla performance alle sperimentazioni più diverse, con il progetto “Underwood” che si inserisce come approfondimento leggero e nuovo sulle potenzialità artistiche della parola.
L’interesse dell’autore per la luce, sia naturale che artificiale (neon, laser, wood, olografia…), manifestato a partire dal 1973, attraverso gli anni si è espresso con la creazione di opere installazioni e performances che ne hanno esaltato gli aspetti meno evidenti.
La luce è utilizzata quale mezzo poetico e disincantato per rivelare immagini nascoste ed evidenziare linee e movimento, per acuire i sensi in luoghi in cui ombra e luce creano attesa e atmosfera crepuscolare o notturna.
Il progetto “Underwood” si incentra appunto sulla proprietà della luce di wood, di evidenziare segni, scritture, interventi pittorici eseguiti in un ambiente specifico della GAM tramite un medium, pittura – non pittura, trasparente e fluorescente.

Il binomio assenza/presenza o la lettura del particolare e dell’ordine nascosto evidenziato dalla teoria del Caos, diventano i protagonisti della mostra: in una galleria completamente nuda e spoglia entrerà il visitatore. Solo dopo aver subito il dubbio dell’assenza verranno spente le luci e, sotto l’effetto del wood, le pareti si anneriranno rivelando il loro messaggio: scritte, disegni, graffiti… il caos emerge, il disordine nell’ordine e viceversa.