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Giovanni Campus: percorso di lavoro 1964-2003

12 ottobre 2003–16 novembre 2003

La mostra

Giovanni Campus dalla metà degli anni Sessanta ha fatto del rigore di metodo ed anche del rigore etico una delle caratteristiche fondamentali del suo pensiero creativo teso ad indagare, attraverso l’arte, la propria lettura poetica del mondo. Per Campus infatti l’arte è interrogazione, è un continuo e incessante processo di ricerca sempre rivolta all’oggettualità del fare.
La necessità di indagare sulle potenzialità relazionali del fare artistico porta Campus a continuare un incessante processo di ricerca che lo induce a confrontarsi dialetticamente con lo spazio, con l’ambiente che accoglie l’opera. È come se Campus individuasse, attraverso le sue opere, le forze energetiche della materia, dello spazio, del segno che interviene creando percorsi interni che stanno alla base del problema della forma.
Campi di energia, campi vitali in tensione ecco cosa sono le opere di Campus, le quali, da un lato nel recupero della materia, scelta anche per le insite capacità espressive, dall'altro nell’estensione dialettica dell’opera nello spazio fisico determinato che entra a far parte a pieno titolo degli equilibri dinamici introdotti dalle forme e dai segni.
Oltre all'importanza conferita alla materia, Campus si rivolge al problema dello spazio inteso non come semplice collocazione dell’opera in uno spazio o in un ambiente bensì come campo di energia che trasmette al riguardante la propria forza.
L'attenzione privilegiata di Campus per la materia, per lo spazio, per la dinamicità della ricerca artistica in sé e dello spazio si completa con un interesse continuo, dalle prime opere ad oggi, per l’affiorare di segni-segnali che determinano l’evolversi della ricerca. In particolare, Campus ha indagato le complesse valenze del segno, dei suoi ritmi, delle sue capacità e possibilità espressive.

L'artista

Tra le numerosissime mostre di Giovanni Campus, spesso collegate ad incontri, dibattiti e seminari, realizzate dall'artista, vanno ricordate le personali ad indicazione antologica tenute nel 1987 al Palazzo dei Diamanti di Ferrara, alla Galleria Comunale d'Arte, Cagliari 1991, alla Galleria Comunale d'Arte, Villa Ghirlanda, Cinisello Balsamo 1992, al MAN Museo d'Arte, Nuoro 2000.
Tra le installazioni ed ambienti realizzati individualmente vanno citati quelli del 1987 nella piazzetta di Palazzo Reale a Milano, della Galleria Comunale d'arte di Bologna nel 1978, del Museo Civico in Progress di Livorno nel 1979 e gli interventi-percorso del 1983 sulle coste della Gallura, gli interventi comparativi all'interno del complesso nuragico Genna Maria nel 1993.
Tra le rassegne si riportano le seguenti, indicative dello sviluppo della ricerca pittorica: "Ipotesi linguistiche intersoggettive" del 1967, itinerante in Italia, "Museo Sperimentale arte italiana anni '60" Galleria Civica Torino 1968, "II Triennale Internazionale" Padiglione italiano New Delhi 1971, "3 00 New Multiple Art" itinerante in Inghilterra 1971, "Luce e materia" Centro Industria Milano 1975, "76 Agrupacion" Museo de Arte Contemporanea Caracas e "XI Malerwochen" Neue Gallerie am Landesmuseum Graz 1976, "Sixth British International Print Biennale" Sez. italiana Bradford 1979, "Experimenthal Art" 6^ Interneational Yamanashi Museum Kofù 1986, "3^ Salon Internationelle d'Architecture" Palazzo dell'Arte Milano 1991,"Scultura e segno" itinerante Regensburg Idnz Insbruk Wien 1995-96, "Aspetti del Disegno in Lombardia, 1946-1996" itinerante Lyubliana San Pietroburgo Milano 1997.