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Raphael Cuomo e Maria Iorio al Museo Cantonale d'Arte di Lugano

Mostra parte di "Voglio vedere le mie montagne"

14 febbraio 2015–15 marzo 2015

La mostra

All'interno del progetto "Voglio vedere le mie montagne" il MA*GA collabora con il Museo Cantonale d'Arte di Lugano per la mostra di Raphael Cuomo e Maria Iorio che il museo svizzero, partner di progetto in occasione di VIAVAI Contrabbando culturale Svizzera - Lombardia, ospita.

Recentemente insigniti del Premio Furla per l’arte, Cuomo e Lorio per la realizzazione di questa mostra si sono dedicati a un’intensa attività di ricerca, soffermandosi su episodi “minori” della storia dell’emigrazione italiana in Svizzera negli anni Sessanta e Settanta. Episodi che rivelano, tra l’altro, come questo periodo sia stato caratterizzato, oltre che da forti reazioni xenofobe, anche da una mobilitazione dell’apparato medico, il cui scopo non era unicamente la valutazione dell’idoneità al lavoro, ma anche il controllo dei movimenti migratori e la legittimazione delle frontiere.

Il risultato di questa investigazione propone, da un lato, una lettura essenzialmente iconografica che indaga l’universo mediatico della cultura popolare, dall’altra una rielaborazione di documenti storici tratti da importanti collezioni fotografiche, come quelle del Museo nazionale svizzero di Zurigo o del Museo storico di Losanna, e dei modi di presentazione in ambito museale di oggetti di interesse etnografico legati al tema della migrazione, partendo dall’esempio del Museo nazionale dell’Emigrazione Italiana a Roma. L’intento è quello di analizzare la presenza delle immagini e degli oggetti legati all’emigrazione nella realtà contemporanea. Il confronto con questi materiali rende infatti evidente la discrepanza tra la rappresentazione ufficiale del fenomeno della migrazione e l’esperienza soggettiva di chi ne è protagonista e ci invita a riflettere sui modi con cui la memoria storica e sociale viene conservata, trasformata, condizionata e, in alcuni casi, cancellata.

In questa prima presentazione realizzata appositamente per gli spazi dell’Ala Est, il lavoro di Cuomo/Iorio si dispiega come un allestimento museale all’interno del quale sono collocati testi, immagini, oggetti, film storici e proiezioni. Una presentazione in forma di appunti che riflette in modo fedele, ma aperto, il processo stesso che ha generato il progetto e che ci permette di intravvedere come diventerà il film, dedicato a questo tema, a cui i due artisti stanno lavorando.